L’ultima campagna ENPAP? Uno Spot agli stereotipi

Da alcuni giorni è partita la nuova campagna ENPAP per promuovere la professione psicologica. Qualche vertice ENPAP fa sapere dai propri commenti a difesa sui social che è costata “solo” qualche decina di migliaia di euro (con affidamento ad una società esterna), ossia 39.000 euro oltre iva, così come riportato dal sito ENPAP fra le determine 2020. Non sappiamo se sia una cifra comprensiva delle sponsorizzazioni a pagamento on line o di passaggi su altri media, ma in ogni caso forse si sarebbe speso di meno (o la stessa cifra), giusto per fare un esempio fra i tanti possibili, richiedendo un post persino sul profilo di Chiara Ferragni, con probabilmente più risultati mediatici e sensibilizzazione sulla popolazione, in un mondo sempre più “virale”, ben prima dell’arrivo del Covid. Un personaggio pubblico comunque già impegnato per promuovere la salute psicologica, se proprio di massima promozione vogliamo parlare con tutti i mezzi possibili e disponibili al tempo d’oggi.

Almeno a “Comunicazione” stiamo bene?

Più che il lato economico ciò che interessa davvero è il lato comunicativo veicolato dallo Spot prodotto per la campagna “Stare bene, fare meglio”. Siamo tutti Psicologhe e Psicologi, pertanto con la “comunicazione” abbiamo una certa dimestichezza. Non foss’altro che per i numerosi commenti negativi che il post di lancio stesso presenta, per non parlare delle valanghe di critiche nel resto dei gruppi social.

Lo Spot in questione, di ottima fattura fotografica (è costruito con semplici format preconfezionati e assemblati ad hoc), presenterebbe infatti una prima serie di criticità:

  1. Innanzitutto non sembrerebbe pensato per il web ma solo per il mero mezzo televisivo. Ha una tempistica molto dilatata e solo al termine della fruizione dello Spot si scopre che si parla dello Psicologo. Circa 45 secondi di tono scanzonato e ironico per promuovere la professionalità e la dignità degli Psicologi.
    Sui social il tempo medio di fruizione va solo dai 3 ai 7 secondi. Pertanto sarebbe stato utile fare capire un po’ prima dove si voleva andare a parare. Cosa diversa se si fosse trattato di uno Spot Istituzionale in senso stretto, di una giornata nazionale o di un evento, in quel caso i parametri possono e devono cambiare. Nel caso della promozione di una professione e quindi di un servizio specifico la strategia è solitamente ben diversa, tesa a “colpire” il fruitore fin da subito. E sicuramente non con lo stile degli Spot della Costa Crociere.
  2. In secondo luogo non è inclusivo ed ignora completamente le “pari opportunità”, come più volte sollecitato dal gruppo “Agire per ENPAP” su altri livelli. Si parla di PsicologO genericamente e non di PsicologA.

Un viaggio negli Stereotipi

Precisiamo: lo Spot in questione non è “brutto brutto”, è anche simpatico ma purtroppo non adatto e per certi versi fortemente inopportuno.

Inopportuno per il tono, il momento storico e per il fine mal ideato, il quale manifesta in realtà un incredibile effetto “boomerang”. Reitera infatti numerosi stereotipi rafforzandoli terribilmente.

  1. Allevia lo stress, ma non è una spa.” è l’inizio del messaggio #starebenefaremeglio, gli Psicologi avranno sì capito l’eroe celato (o forse no?) ma il pubblico comune si sarà immaginato qualcuno o qualcosa di simile ad una “spa” appunto.
  2. Si prosegue con una schiarita di pensieri in bicicletta, perché lo Psicologo potrebbe anche essere la bicicletta del villaggio quasi quasi.
  3. Continuando si scopre che qualcosa migliorerebbe il rendimento sul lavoro ma non si tratta di un caffè. Sarà quindi lo Psicologo o una barretta energetica? Magari un bel pocket coffe con la carica del caffè e l’energia del cioccolato!
  4. Poi una certa entità non ben definita aiuterebbe anche a fare le scelte giuste, ma non si tratta di un interior designer. La Scavolini tira per fortuna un sospiro di sollievo, non abbiamo potenzialmente tolto il lavoro a Lorella Cuccarini anche se manca da un po’ di anni.
  5. Risolverebbe inoltre i conflitti, ma non è una fuga romantica. Sarà una mediazione famigliare? Un avvocato divorzista? Una mamma che sgrida i suoi bambini che litigano? A parte che chiunque avrà pensato all’amante nella citazione di una “fuga romantica” visto il tono smaliziato utilizzato, per cui più che risolvere i conflitti finirebbe per generarli.
  6. Si scopre persino che qualcosa potrebbe far tirare fuori il meglio di sé, ma con delusione cocente viene rivelato che non è il poter cantare sotto la doccia. Sarà forse cantare e ballare sotto la pioggia con Gene Kelly?
  7. Il punto di svolta però è alla fine, ossia il contributo a creare un clima sereno in famiglia, ma purtroppo emerge anche qui l’amara, inesorabile verità che ci svela che non si tratta di un purificatore d’aria. Anni all’Università per scoprire che bastava un elettrodomestico per stare bene in famiglia. Gli Psicologi sistemico-relazionali stanno già aprendo negozi di deumidificatori e condizionatori per intercettare ancora meglio i bisogni della popolazione.

Ma, tranquilli, “è lo Psicologo, al tuo fianco, per vivere meglio le sfide di ogni giorno”, a conclusione del satirico spot che fa da occhiello alla “campagna di sensibilizzazione sulla figura professionale dello Psicologo in Italia promossa da ENPAP”.

Ci sono o ci fanno?

Ci chiediamo se i vertici ENPAP in quanto Psicologhe e Psicologi e in quanto più efficaci conoscitori del target di riferimento si siano mai posti qualche domanda sulle varie e possibili sfaccettature dei contenuti trasmessi.

I creativi pubblicitari che ci hanno lavorato possono anche godere di scusanti, non essendo del campo, ma i committenti no.

Questo Spot con una certa disinvoltura sembra promuovere numerosi stereotipi legati alla figura dello Psicologo, di cui il principale è proprio quello che basta fare qualcos’altro per stare meglio, anziché rivolgersi ad un professionista del benessere psicologico!

Se la spa allevia lo stress, una corsa in bici schiarisce le idee, un caffè aumenta il rendimento, e così via, perché prendere appuntamento con uno Psicologo? Basta fare queste cose no?

È questo il nefasto messaggio che forse non ci si è accorti di diffondere a tutta la cittadinanza.

Lo Psicologo schiarisce le idee come o meglio di una bicicletta? In realtà lo Psicologo fa ben altro.

Lo Psicologo è uno scienziato, un professionista che ti segue per i piccoli e grandi problemi quotidiani ma non al pari di un caffè al bisogno.

Riflettiamo un attimo su questi concetti per capirci meglio:

  • Allieva il tuo mal di schiena ma non è un massaggio, è l’ortopedico!
  • Allevia le tue scadenze ma non è l’agenda, è il commercialista!
  • Allevia le tue pene ma non è l’OKI, è l’avvocato!

Divertenti vero? Dignitosi per la professione? Probabilmente no.

Combatte bene gli stereotipi della professione, ma non è l’ENPAP, è Chiara Ferragni! Si potrebbe davvero osare tanto ormai a questo punto. Con meno impegno lei ha indubbiamente fatto decisamente di più. Una influencer del settore “moda e stile” ha comunicato meglio le virtù della nostra professione rispetto alla nostra Cassa. Inimmaginabile.

Questa è l’ultima amara e triste verità, ma almeno è una battaglia che le altre Istituzioni e tutte le psicologhe e tutti gli psicologi portano avanti sul serio ogni giorno, basti pensare alla recente petizione con quasi 300.000 firme a sostegno del Bonus Psicologico, che sta smuovendo tutta la politica con l’obiettivo di non far sottovalutare la Psicologia e l’importanza della professione, vedendo soprattutto il CNOP in prima linea.

Perché pensando allo Spot ENPAP quello che viene in mente è solo che #lopsicologononfaquesto e non serve banalizzare la professione per ben promuoverla. Se non l’ha fatto nemmeno una delle più grandi influencer perché dovremmo farlo noi?