La Prof.ssa Elisabetta Camussi con un interessante approfondimento sul quotidiano La Repubblica spiega:
<<Sappiamo che la realizzazione delle pari opportunità si misura con la percentuale di donne che lavorano, per tutto il loro arco di vita. Perché il lavoro femminile è principio di benessere individuale e collettivo, espressione di sé e crescita del Pil, protezione contro la violenza di genere, e anche generatività. Ma perché questo si realizzi, la gender equity deve essere adottata da studenti, docenti, politici, manager, cittadini e cittadine come un paio di lenti attraverso cui guardare la realtà.>>
In ENPAP crediamo che le opportunità siano pari solo se rispettano le percentuali.
Per questo lavoriamo per promuovere l’empowerment delle donne psicologhe, nel proprio lavoro, nelle istituzioni e nella società. Attraverso incentivi e/o regolamentazioni che prevedano quote di genere nelle posizioni apicali (magari proprio partendo da ENPAP), riduzione del divario reddituale ed equilibrio/parità nel carico del welfare familiare.
Il nostro Ente è composto in larga parte da donne, eppure nella categoria degli psicologi sono ancora forti stereotipi, pregiudizi e ostacoli alla piena e libera espressione femminile.